Se
la Targa Florio è entrata nella leggenda probabilmente lo deve soprattutto a
campioni come Varzi e Nuvolari. Negli
anni compresi tra il 1930 ed il 1934 l’hanno vinta due volte ciascuno, nel ‘30 e
‘34 il primo e nel ‘31 e ‘32 il secondo. Questi piloti erano in quel periodo la
massima espressione dell’automobilismo sportivo italiano. Infiammavano le folle
come pochi ed hanno onorato lo sport motoristico, ambedue, sia con le moto che
con le auto. L’edizione del 1931 fu messa a rischio dalle condizioni
meteorologiche avverse, infatti per via delle piogge abbondanti, il piccolo
circuito fu reso un pantano impraticabile e Vincenzo Florio, l’uomo dalle mille
risorse, tirò fuori dal cilindro il vecchio grande circuito di 148 km, da
percorrere 4 volte. Su quel circuito non si correva da vent’anni, l’ultima volta
era stato nel 1911 e, pertanto, le strade erano molto dissestate e ridotte a
mulattiere. Fu uno scontro tra titani, Varzi andò subito al comando con la sua
potente Bugatti Rossa, condusse la gara per i primi tre giri ma all’ultimo giro
le condizioni del tempo peggiorarono drasticamente ed a quel punto venne fuori
quel condensato di classe e coraggio che rendeva leggendario Tazio Nuvolari, il
quale dopo una rimonta delle sue, con la rossa Alfa Romeo 2300 8 cl. passo
Varzi ed andò ad aggiudicarsi quella edizione della Targa Florio, la XXII^.
L’anno dopo si ritorno a gareggiare sul corto circuito di 72 km e
Nuolari bissò
il successo del 1931, sempre sull’Alfa Romeo 2300 8 cl. della scuderia Ferrari
(Ferrari non costruiva ancora le proprie auto da corsa). Nel 1932 non ci fu ne
lotta ne storia, la supremazia fu disarmante. Condusse la gara dal primo
all’ultimo degli otto giri previsti, infliggendo un distacco abissale al
secondo, Borzacchini anch’egli su Alfa Romeo. Varzi arrivo terzo a circa venti
minuti di distacco. Per Nuvolari il 1932 fu l’anno più ricco di successi, fu
protagonista di una stagione trionfale. In quell’anno disputò 16 corse
conseguendo 7 vittorie assolute ( G.P. di Monaco, Targa Florio, G.P. d’Italia,
G.P. di Francia, Circuito di Avellino, Coppa Ciano, Coppa Acerbo), 3 secondi
posti, 3 terzi, 1 quarto, ed 1 sesto, unica nota dolente il ritiro alla Mille
Miglia per incidente. Fu campione italiano assoluto e Campione Automobilistico
Internazionale. Con i due successi alla Targa Florio è entrato nella sua
storia, come la Targa nella sua, ed, appunto per questo, è in fase avanzata la
procedura di gemellaggio con il comune di Castel d’Ario, cittadina natale del
“Mantovano Volante”, come lo chiamavano quelli che di corse si intendevano. I
grandi dell’epoca lo hanno adulato, da D’Annunzio a Mussolini, è stato grande e
così è entrato nei cuori degli sportivi di tutto il
mondo.
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