Peter
Collins
è ricordato tuttora non solo come uno dei piloti meritevoli del titolo, ma anche
come il più generoso e, purtroppo, anche come uno dei più sfortunati: la sua
carrierà finì infatti insieme alla sua vita contro un albero del circuito del
Nurburgring, nel Gran Premio di Germania del '58.
Quell'anno, il pilota britannico avrebbe potuto finalmente coronare il
suo sogno iridato andato invece al compagno di squadra Mike Hawthorn.
L'episodio che fa di Collins un gigante di lealtà alla squadra e di
generosità nei confronti di un compagno di squadra, è quello che accadde nel
Gran Premio d'Italia nel '56, quando l'inglese cedette la propria
vettura aFangio
, rimasto
appiedato con la sua, consentendogli così di arrivare secondo alle spalle di
Moss e di conquistare il titolo iridato.
Titolo cui avrebbe legittimamente potuto ambire lui stesso. Un gesto che
consegnò l'inglese della Ferrari al perenne ricordo di chi segue le
corse. La sua era stata una carriera iniziata in F.1 nel 1952 al volante della
HWM e poi proseguita con la Vanwall, la Maserati e
conclusasi tragicamente con la Ferrari.
La sua scomparsa scosse talmente Mike Hawthorn, suo compagno di squadra
nonché fraterno amico e vincitore del titolo al termine di quella disgraziata
stagione di corse e di morte (oltre a Collins, persero infatti la vita
anche l'altro ferrarista Luigi Musso e il britannico della Vanwall
Lewis Evans), da indurlo a chiudere la carriera alla fine dell'annata. Il
destino sarà comunque beffardo anche con il campione del mondo del '58:
Hawthorn perirà infatti in un incidente stradale pochi mesi dopo.
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