VOL. 1° 1906 |
RIVISTA ILLUSTRATA DELLE RIUNIONI AUTOMOBILISTICHE IN SICILIA
(n.52 illustrazioni e n.32 pagine di testo) |
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A partire
dalla prima edizione del 1906 della gara automobilistica comunemente
denominata Targa Florio, creata per iniziativa di Vincenzo Florio
jr. e affermatasi subito come un appuntamento sportivo e mondano di
rilievo, venne pubblicata la rivista Rapiditas che si proponeva di
celebrare, soprattutto attraverso la grafica e le immagini fotografiche
della manifestazione, i miti moderni dell'automobile, della velocità e del
progresso. Per rendersi conto delle ambiziose motivazioni estetiche che ne
ispirarono la nascita, basta leggere l'editoriale del primo numero della
rivista, anonimo ma suggerito certamente se non addirittura scritto dallo
stesso Vincenzo Florio, in particolare là dove si afferma: "La rapidità è
il carattere tipico della vita moderna; nessun altro simbolo potrebbe più
efficacemente riassumere il fervore di pensiero e di azione che impronta
l'epoca nostra. (...) Rapiditas ecco la nuova divinità, in cui quasi in
ogni conquista della scienza si erge un altare, quasi in ogni forma di
attività s'innalza un inno di gloria. In questa febbre d'instancabile
sfruttamento dell'attimo fuggente e di mirabile soppressione della
distanza, l'automobile sarà onorata, nelle vittoriose applicazioni che
ancora l'attendono, come una tra le più alte conquiste del genio e come
quella chiamata ad essere forse la più feconda di vantaggi materiali e di
spirituali godimenti. (...) Come nelle grandi civiltà antiche tutte le
forme dell'utile s'immortalarono in forme estetiche molteplici, così anche
al nostro tempo incombe il compito eletto di nobilitare col battesimo
della bellezza tutte le sue conquiste. In questo alto fine, Rapiditas
mirerà alla ricerca del fascino estetico nelle creazioni utilitarie
moderne. Così, a cominciare dalle riproduzioni grafiche degli avvenimenti,
il documento fotografico assurgerà in questa rivista alla dignità di opera
artistica che meriti di essere contemplata, e la cronaca nuda e rigorosa
dei fatti apparirà in veste tipografica ornata di elementi estetici
glorificatori dell'alta meta che, attraverso lo sport, la scienza e
l'industria mirano a riconquistare ("Rapiditas", anno I, n. 1, 1906).
Della rivista, i cui testi erano tradotti in francese, inglese e tedesco
proprio per sottolinearne il carattere cosmopolita, vennero pubblicati
nove numeri unici, con una periodicità piuttosto discontinua, fino al
1930. Fin dall'inizio vi collaborarono i migliori grafici e illustratori
italiani dell'epoca, Aleardo Terzi (di cui si segnalano alcune tavole e
una vignetta deliziosa, più volte ripresa, anche in copertina, con una
teoria di tartarughe), Marcello Dudovich e per l'appunto Duilio
Cambellotti, realizzando "una delle prime iconografie del mito
automobilistico" (S. Troisi, I Florio e la cultura artistica in Sicilia
tra Ottocento e Novecento, in R. Giuffrida, R. Lentini, L'età dei
Florio, Sellerio editore, Palermo 1985, p. 144). Oltre alle copertine
e alle tavole per i primi numeri di Rapiditas si deve a
Cambellotti il logo della rivista (due braccia strette intorno a un
volante e la scritta Rapiditas), che compare quasi in ogni pagina
ed anche, ingrandito, nella quarta di copertina, e che verrà utilizzato in
tutti i fascicoli pubblicati. |