La storia della Porsche

Ferdinand Porsche, nato nel 1875, è stato senz’altro uno dei più grandi geni dell’automobile; tra l’altro egli continuò la sua o pera di progettista anche dopo aver superato i settanta anni di età. Ferdinand Porsche conce pi però le sue migliori creature nella prima metà di questo se colo: in quel periodo egli pro gettò infatti alcuni modelli or mai entrati nella leggenda tra i quali ricordiamo la Austro-Daim ler Prinz Heinrich, la Mercedes- Benz 38/250, la Auto Union Grand Prix a 16 cilindri e la Volkswagen. A Porsche va anche attribuita la paternità del carro armato Tiger, della Cisitalia Grand Prix e della Austro-Daim ler Sascha.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Porsche lavorò alla progettazione di veicoli militari per l’esercito nazista: per questa ragione, dopo la sconfitta della Germania, fu internato in Francia per due anni. Durante questa prigionia, Porsche collaborò come consulente alla progettazione della Renault 4 CV a motore posteriore. Appena fu autorizzato a lasciare la Francia, Porsche si stabili a Gmund, in Austria, dove, con l’aiuto del figlio Ferry e di Karl Rabe, realizzò il primo modello sport marcato con il suo nome, la Porsche 356: per questa automobile utilizzò il motore Volkswagen a 4 cilindri orizzontali contrapposti di 1086 cmc opportunamente elaborato.

A Gmiind vennero costruiti 50 esemplari della Tipo 356, tutti vestiti con carrozzeria spider in lega di alluminio. In Austria, però, vi era una cronica carenza di materiali, di componentistica e di personale qualificato: di conseguenza, Porsche preferì trasferirsi in Germania, a Stoccarda-Zuffenhausen. In questa nuova fabbrica, la Tipo 356 a motore posteriore fu pro dotta in varie versioni di carrozzeria (coupé, cabriolet, trasformabile e speedster) e con diversi motori, di cilindrata compre sa tra i 1096 e 1966 cmc. Nel 1965 la Tipo 356 fu rimpiazzata

dalla Porsche 912, equipaggia ta con un motore in lega legge ra a 4 cilindri orizzontali contrapposti di 1582 cmc . La 912 rimase in produzione sino al 1969.

Il primo motore di progettazione completamente Porsche, siglato Tipo 547, e disegnato da Ernst Fuhrmann, entrò in produzione nel 1953, un anno dopo la morte di Ferdinand Porsche, avvenuta nel 1952: questo propulsore trovò la sua prima applicazione in una automobile con un

innovativo telaio a traliccio vestito da una stupenda carrozze ria spider in lega leggera sviluppata nella galleria del vento del l’università di Stoccarda. Questo modello, denominato Tipo 550 Spider, apparve, ancora al lo stadio di prototipo, al Salone di Parigi del 1953. Successiva-

mente ne vennero completati 15 esemplari da competizione, ma fu solo verso la fine del 1954 che ne venne avviata la produzione in serie, che raggiunse i 75 esemplari. La maggior parte delle Spider furono e sportate in America, dove acquistarono in breve tempo una grossa notorietà.

La famosa Porsche 911, con motore a 6 cilindri orizzontali contrapposti ad albero a camme in testa e cilindrata di 1991 cmc fece la sua prima apparizione nel 1964; dal 1969, questo modello fu offerto anche con motori di maggior cilindrata, che arrivarono sino a 2993 cmc Nel periodo 1972-1975, la 911 venne costruita anche nella versione ‘Carrera’, il cui motore, sempre a 6 cilindri orizzontali contrapposti, aveva una cilindrata di 2687 cmc e una potenza di 260 CV.

Negli anni 1969-1975 la Porsche tenne a listino anche la 914, uno spider-coupé a motore centrale disponibile con i 4cilindri Volkswagen di 1795 cmc e 1971 cmc oppure con il 6 cilindri Porsche di 1991 cmc.

Nel 1979 a Porsche ampliò notevolmente la sua gamma, che passò così a comprendere: la 924, con motore a 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua, di fabbricazione Audi, montato anteriormente (questo propulso re, con 1984 cmc di cilindrata, era stato in origine progettato per un furgoncino); la 911, caratterizzata da una linea piacevolmente tradizionale e offerta nelle versioni SC (motore a 6 cilindri orizzontali contrapposti di 2993 cmc erogante 180 CV) e Turbo (il cui motore, sempre a 6 cilindri, aveva però una cilindrata di 3299cmc e il sistema di iniezione carburante Bosch K Jetronic); e la 928, eletta ‘auto dell’anno’ nel 1978, con motore a 8 cilindri a V di 4474 cmc montato anteriormente.

Dopo aver partecipato con tre 924 Turbo alla 24 Ore di Le Mans del 1980, la Porsche, per

ottenere l’omologazione stradale di questo modello, costruì una serie speciale di quattrocento coupé 924 Carrera GTS: questo modello, che fu commercializzato solo in Europa, grazie ai 245 CV erogati dal suo motore

2 litri sovralimentato, raggiungeva una velocità massima di 237 km/h.

Finalmente, nel 1981, la Porsche presento il suo primo mo dello con motore interamente costruito nella propria fabbrica di Stoccarda: si trattava della 944, direttamente derivata dal la 924 e spinta da un 4 cilindri di 2,5 litri che era, in effetti, una metà del V8 della 928.

Sempre nel 1981, in occasione del Salone di Francoforte la Porsche presentò un esemplare della 911 Turbo a 4 ruote motrici, senza però programmar ne una vera e propria produzione di serie.

Nella prima metà degli anni Ottanta, pur continuando a pro durre un’ampia e valida gamma di modelli con motori a 4 cilindri, la Porsche ha aumentato considerevolmente la sua attività di ricerca, portando avanti, nei suoi laboratori di Weissach, numerosi studi a livello molto avanzato per conto di altre industrie motoristiche.

La prima Porsche

Alla fine della guerra la Porsche si era trasferita a Gmund in Carinzia (Austria) e gia' nell'estate del 1946, mentre il Professor Porsche era ancora detenuto in una prigione francese, il figlio Ferry, quasi quarantenne, ed i suoi piu' stretti collaboratori si rimisero a progettare auto sportive e da corsa.   
Il 17 Luglio 1947 prese l'avvio il progetto per una VW sport 2 posti, i cui disegni portavano il numero di riferimento 356.00.105.
Nell'Agosto 1947 il Prof. Porsche fu liberato e lavoro' subito al progetto della macchina che avrebbe finalmente portato il suo nome.
Il punto di partenza del progetto era costituito dalla Porsche 60K10 che era stata creata per la corsa Berlino-Roma (furono costruiti 3 prototipi, ma la corsa non si svolse a causa dell'inizio della II guerra mondiale ndt); la nuova vettura aveva la denominazione 'tipo 356'.
Aveva telaio tubolare d'acciaio a traliccio e motore Volkswagen di 1131 cc disposto davanti all'asse posteriore, mentre il cambio fu posto a sbalzo dietro ad esso.
Anche le sospensioni anteriori, lo sterzo ed i freni provenivano dalla VW.
Gli assali, con un passo di 2150 mm, il motore 4 cilindri raffreddato ad aria ed il cambio a 4 marce non sincronizzate erano tutti originali della VW e furono leggermente modificati per ottenere una migliore tenuta di strada ed una potenza maggiore.
Si ricercava maggiore potenza e le testate del motore da 1131 cc furono modificate, con valvole leggermente piu' grandi e rapporto di compressione aumentato da 5,8:1 fino a 7,0:1, che portarono la potenza a 35 CV rispetto agli iniziali 25 CV; quando il secondo carburatore a corrente d'aria discendente fu aggiunto, si arrivo' a 40 cavalli.
Le linee aerodinamiche della corrozzeria in metallo leggero della spider biposto erano state progettate da Erwin Komenda ancora prima della guerra; della progettazione e della costruzione della carrozzeria se ne occupo' Friedrich Weber, un'eccellente artigiano che fece tutto a mano in due mesi.
Con un peso complessivo della vettura di soli 596 Kg a sebatoio pieno, la Porsche nr.1 poteva raggiungere i 135 Km orari ed anche i 140 se si aveva l'accortezza di coprire opportunamente il sedile del passeggero.
La vettura fu pronta per l'8 Giugno 1948 ed un mese piu' tardi Herbert Kaes, cugino di Ferry e collaboratore tecnico dell'azienda, vinse senza difficolta' una corsa su strada a Innsbruck.
Primo proprietario della Porsche nr.1 fu il signor R.von Senger proprietario, insieme al signor Bernhard Blank, di un'agenzia pubblicitaria a Zurigo, che divennero i principali finanziatori per l'avvio di una piccola serie di vetture tipo 356.
La numero 1 e' oggi conservata presso il museo privato Porsche che ne ritorno' in possesso nel 1953.

La storia dello stemma Porsche

Non sono solo i cugini (...) di Maranello ad avere un cavallino rampante sul cofano, anzi per la precisione si tratta di una giumenta, perche' e' tratto dal simbolo della citta' di Stoccarda, il cui nome significa "giardino delle giumente". Ma lasciamo che sia lo stesso Ferry Porsche, con un brano tratto dalla sua autobiografia, a raccontarci l'origine dello stemma: "Nel 1952 cominciammo a valutare l'ipotesi di un marchio di fabbrica per le automobili Porsche. Gia' da tempo Max Hoffman insisteva a questo proposito, e facendo riferimento agli inglesi ed alla bellezza dei loro stemmi, suggeri' di fare qualcosa di simile, poiche' lo riteneva importante specialmente per il mercato americano. Durante una cena a New York disegnai su di un tovagliolo lo stemma del Wurttemberg ed in mezzo posi quello della citta' di Stoccarda, il cavallino rampante, e sopra scrissi il nome Porsche. Mi misi poi il tovagliolo in tasca e, tornato a Stoccarda, lo diedi a Komenda, pregandolo di ridisegnare il progetto. Una volta fatto, andammo al governo del Land ed in Comune, chiedendo l'autorizzazione per questo marchio. Le autorita' non ebbero nulla da ridire e cosi', a partire dal 1953, la Porsche apparve con un proprio marchio di fabbrica. Anche la Ferrari usa il cavallino di Stoccarda come marchio e per questo motivo: il Cav. Ferrari aveva un amico che era stato pilota di caccia nella prima guerra mondiale; in un duello aereo aveva abbattuto un pilota tedesco, il cui velivolo portava sul fianco il simbolo della citta' di Stoccarda.
L'italiano prese questo stemma come trofeo e quando Ferrari fondo' la sua scuderia, gli propose di usarlo come marchio.
Ferrari accetto' e cosi' lo stemma della citta' di Stoccarda appare per ben due volte come marchio di un'automobile."

 

Le Porsche da corsa