La storia della Peugeot

Nel 1889, il giovane Armand Peugeot, proprietario di una fabbrica di biciclette, completò, insieme a Leon Serpollet, un veicolo a 3 ruote spinto da un motore a vapore. Il motore a vapore si rivelò però una sor gente di energia meccanica poco adatta alla propulsione di un veicolo e sin dai primi momenti Peugeot si rese conto della necessità di disporre di un tipo di propulsore più adatto al suo scopo. Comunque, questo veicolo a vapore, esposto alla mostra di Parigi del 1889, non mancò di suscitare l’attenzione di Emile Levassor, il quale, poco dopo, accompagnato da Gottlieb Daimler, fece visita a Peugeot per dimostrargli le grandi possibilità del suo motore a combustione interna prodotto dallo stesso Daimler e distribuito in Francia proprio dalla Panhard & Levassor. Il giovane Peugeot si convinse immediatamente, e già l’anno successivo iniziò a costruire un’automobile con motore posteriore ispirata alla Stahlrad realizzata da Daimler nel 1889. Questa Peugeot montava un motore Daimler costruito dalla Panhard; il suo telaio, realizzato in tubi di acciaio, traeva origine dalla tradizione acquisita dalla Peugeot nella fabbricazione di biciclette. Grazie a questo modello, le vendi te di auto iniziarono a decolla re, tanto che nel 1896 Peugeot decise di fondare una società esclusivamente dedicata alla produzione di veicoli a motore, abbandonando lo stabilimento di Beaulieu e trasferendosi in una nuova fabbrica ubicata nella vicina Audincourt. Verso la fine di quello stesso anno, Peugeot iniziò a costruire in proprio un motore a 2 cilindri verticali pro gettato da Gratien Michaux. Nonostante gli inevitabili difetti accusati inizialmente da questo propulsore, nel 1899 la Peugeot riuscì a vendere 323 auto.

Nel 1901, questa Casa avviò la produzione in serie del suo primo modello a motore anteriore, fornito anche con motore bicilindrico (8 HP) o a 4 cilindri (15 HP). Comunque, la versione che ottenne maggior successo commerciale fu la Bébé, equipaggiata con un monocilindrico di 652 cmc La gamma Peugeot del 1904 comprendeva automobili con cilindrate da 1,7 a 7,1 litri. Nel 1908, dalla fabbrica di Audincourt usci la prima 6 cilindri, con motore di 10,4 litri. L’anno seguente essa fu seguita da un modello con identico frazionamento, ma con cilindrata di soli 3317 cmc Il modello di maggior cilindrata prodotto dal la Peugeot prima della Guerra Mondiale fu comunque una 6 cilindri di soli 11150 cmc commercializzata negli anni 1908 e 1909.

Nel periodo tra il 1906 e il 1910, Robert Peugeot, cugino di Armand, utilizzando le attrezza ture del vecchio stabilimento di Beaulieu-Valentigny (già adibito alla costruzione di motocicli), produsse per proprio conto delle automobili che vennero commercializzate con il marchio Lion-Peugeot.

Nel 1910, l’azienda di Armand e quella di Robert si fusero, dando origine alla SA des Cycles & Automobiles Peugeot. Poco tempo dopo, venne completato il nuovo stabilimento di Sochaux, destinato a divenire la principale fabbrica di automobili Peugeot. Nel 1912, la Peugeot mise a listino la nuova Bébé, una 4 cilindri di 855 cmc progettata da Bugatti e caratterizzata da una medita trasmissione a 2 velocità basata su 2 alberi di trasmissione coassiali, i cui pignoni si innestavano su corone di diverso diametro. Ne gli anni 1912-1914 le Peugeot da competizione, equipaggiate con motori bialbero (progettati da Ernest Henry coadiuvato dai piloti Boillot, Goux e Zuccarelli) ottennero strepitosi successi, vincendo tra l’altro il Grand Prix di Francia e la 500 miglia di lndianapolis. Nono stante questi eccellenti risulta ti, la distribuzione con doppio albero a camme in testa non trovò però utilizzazione pratica nella produzione di serie e, si no allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, anche il mo dello più diffuso, siglato 153, continuò ad utilizzare motori con valvole laterali con potenze di 12 HP (2613 cmc e 7 HP (1452 cmc).

Finita la guerra, la Peugeot riavviò la produzione della 153, alla quale affiancò la 10 CV (1525 cmc e la 25 CV (motore di 5954 cmc con valvole a fodero). Sul finire del 1920, venne proposta la Quadrilette, concettualmente simile alla Bébé ma con motore ancora più piccolo (667 cmc Nel 1923 essa fu rimpiazzata dalla 5 HP che utilizza va lo stesso pianale e la stessa meccanica della Quadrilette; nel 1925, la cilindrata della 5 HP fu portata a 719 cmc

Nel corso degli anni Venti la Peugeot continuò a seguire una politica espansionistica e, nel 1927, rilevò gli stabilimenti della Bellanger e della De Dion Bouton, entrambe sull’orlo del fallimento. Subito dopo la Peugeot riprese a sfornare nuovi modelli, a cominciare dalla Tipo 183 di 1991 cmc presentata nel 1928. Nello stesso anno fu lanciata la Tipo 201 (1122 cmc che svolse il ruolo di modello trainante dell’intera gamma per i successivi dieci anni. Nel 1930 usci la entusiasmante Tipo 2OiX, spinta da un motore sovralimentato, con albero a camme in testa, progettato da Etto re Bugatti; in effetti, questo propulsore, con i suoi 995 cmc di cilindrata, era molto simile ad uno dei due blocchi che forma vano 18 cilindri in linea della Bugatti Tipo 35. Della 2OiX furono costruiti soltanto pochi esemplari e, nel 1932, essa fu messa fuori produzione.

Nel 1931, il marchio Lion-Peugeot fu riutilizzato per una nuova versione della 201, contraddistinta da sospensioni anteriori a ruote indipendenti. Nel marzo del 1932, venne messa a listi no la 301, direttamente derivata dalla 201 ed equipaggiata con un motore di 1465 cmc L’ultimo modello a 6 cilindri prodotto dalla Peugeot prima della Seconda Guerra Mondiale fu la 601, presentata nel 1936; l’anno successivo usci la 402, che restò in produzione sino allo scoppio della guerra; parallelamente a questo modello, la Casa francese tenne a listino anche la 202 e la 302, entrambe vesti te con carrozzeria aerodinamica simile a quella della 402. Fu proprio il telaio della 302, abbi nato ai gruppi meccanici della 402, a servire come base per la realizzazione dei modelli sport Darl’Mat. Oltre ad essere stata una delle prime, e più importanti, costruttrici di autocarri con motore Diesel, già prima della guerra la Peugeot utilizzò questo tipo di propulsore anche su alcune 402.

Durante l’occupazione tedesca, la Peugeot costruì tra l’altro un numero limitato di vetturette con motore elettrico, de nominate VLV, adatte a viaggia re sulle strade ferrate. Cessate le ostilità, venne riavviata la produzione della 202; nel 1947 apparve a listino il nuovo mo dello 203, con motore di 1,3 litri, sospensioni anteriori a ruote in dipendenti, scatola guida a pignone e cremagliera e impianto frenante a comando idraulico. La 203 restò in produzione sino al 1960.

Nel 1950 la Peugeot, che già possedeva una quota rilevante del capitale azionario della Hotchkiss, assorbì anche la Chenard-Walcker. NeI 1955 entrò in produzione la 403, di 1500 cmc:

a questo modello, che segnò un altro grosso successo commerciale, fece seguito, nel 1960, la 404, con motore di 1600 cmc Entrambe queste Peugeot furono offerte anche con motorizzazione Diesel. Nel 1965 venne lanciata la 204, una piccola ma aggiornata automobile con motore trasversale di 1100 cmc completamente in alluminio e con il cambio di velocità alloggiato all’interno della coppa del l’olio. La 204 rimase a listino sino al 1969, anno in cui fu rimpiazzata dalla 304 (1300 cmc Al vertice della gamma Peugeot del 1968 troviamo invece la 504, con motore di 1796 cmc direttamente derivato da quel lo della 404. Negli anni Settanta, la Peugeot assorbì prima la Citroèn, quindi la Chrysler Europa: quest’ultima acquisizione non fu delle più felici, e a risollevare le sorti della organizzazione europea della Chrysler non fu affatto sufficiente cambiar ne il nome in Talbot.

Nel 1974 la Peugeot, a causa di inopportune anticipazioni apparse sulla stampa specializzata, si vide costretta a presenta re con netto anticipo sulla data prevista, la sua ammiraglia 604: in pratica, questa V6 entrò

in produzione soltanto l’anno successivo. Nella prima metà degli anni Settanta, la Casa francese aveva lanciato anche la piccola 104, che, nella versione con motore Citroèn, fu commercializzata sotto la sigla LN. Nel 1978 uscì la nuova 305; mentre l’anno seguente fu presentata al pubblico la 505. La 305 ottenne un grosso successo di vendita, sia per l’indovinata scelta delle dimensioni esterne, sia per la notevole ricchezza della sua gamma (carrozze ria berlina o giardiniera; moto re a 4 cilindri offerto in ben 5 allestimenti, con cilindrate che andavano da 1290 cmc a 1905 cmc cambio manuale a 4 o 5 velocità, oppure trasmissione automatica a 4 rapporti).

Nel 1983 è stata presentata la 205, una piccola ed eccellente 2 volumi offerta con motori a benzina di 954 cmc 1124 cmc 1360 cmc e 1580 cmc oppure con un Diesel di 1768 cmc

Peugeot Bébé

Agli inizi della sua carriera, Etto re Bugatti progettò diverse automobili destinate a essere prodotte, su licenza, da altri costruttori: tra queste sue prime creature ci fu anche la Bébé, una piccola 4 cilindri il cui prototipo, a tutt’oggi in perfette condizioni, venne costruito a Molsheim nel 1911. Questo primo esemplare, equipaggiato con radiatore Bugatti, fu inizialmente proposto alla Casa tedesca Wanderer, che lo trovò però poco interessante. La Peugeot fu invece di tutt’altro avviso, tanto che nel novembre dei 1911 ne acquistò la licenza di costruzione: due anni dopo, la Casa francese iniziò cosi la produzione in serie di questa vera e propria mini-automobile -

Se confrontata con le altre Bugatti di allora, la Bebè Peugeot può essere considerata tecnicamente alquanto superata; essa montava una testata a valvole laterali (a T) e una frizione ad innesto conico, mentre la Bugatti Tipo 13 aveva già un motore a valvole in testa e la frizione a dischi multipli.

Peugeot Quadrilette

In seguito al grande successo ottenuto dalla Bébé, la Peugeot decise di insistere su questa formula anche dopo la fine della guerra, presentando la Quadrilette. La normativa dell’epoca prevedeva delle agevolazioni fiscali per la classe Cyclecar’ (vetturette a motore a 3 o a 4 ruote con potenza inferiore a 6 HP e pesanti meno di 350 kg) e la Quadrilette era stata progéttata in modo da poter usufruire di questa riduzione di imposte.

Grazie ai suoi ridottissimi consumi di carburante (20 km/litro) e alla limitata esigenza di manutenzione, la Quadrilette fu considerata la più economica tra tutte le automobili francesi dell’epoca. A causa della limitata larghezza del suo telaio, spesso sulle Quadrilette vennero montate carrozzerie con i sedili di sposti uno dietro l’altro, ma non mancarono delle versioni a 2 posti affiancati. L’impostazione meccani ca originaria fu conservata sino al la fine degli anni Venti; nel 1922, però, fu notevolmente aggiornata e la leggera Quadrilette lasciò il posto ad una vera e propria picCOla auto mobile, la 5 HP.

Il nome Quadrilette sopravvisse anche alla 5 HP: infatti ricomparve sulla 172 BC, una versione economica uscita nel 1925, che della 5 HP conservava lo stesso telaio a piattaforma.

Peugeot 402

Con questo modello la Peugeot tentò di dare al suo prodotto una immagine di modernità pari a quel la ottenuta dalla Citroèn con la Traction Avant. La Peugeot cercò però di evitare in partenza tutte quelle sofisticatezze che finirono col creare grossi problemi di affidabilità alla sua diretta concorrente. Sotto una carrozzeria veramente all’avanguardia sia come stile sia per alcune altre coraggiose soluzioni estetiche (ad esempio, i gruppi ottici anteriori erano nascosti dietro la mascherina del radiato re), la 402 conservava infatti lo stesi so tipo di telaio e la stessa impostazione meccanica (cioè motore anteriore e trazione posteriore) del modello precedente; al retrotreno, la 402 adottò invece molle a balestra a cantilever.

La 402 fu forse la prima automobile di grossa produzione con carrozzeria aerodinamica estetica mente gradevole, e la sua linea si conservò valida per lungo tempo. Tra le varie versioni di carrozzeria offerte dalla Casa, vi fu anche una riuscitissima coupè convertibile, il

cui tettuccio (ad azionamento manuale nei modelli economici e a co mando elettrico in quelli più accessoriati), una volta aperto, scompari va completamente all’interno del vano bagagli. La 402 venne prodotta anche in versione berlina da trasportò, con carrozzeria simile a una giardiniera, e quindi adatta ad accogliere carichi piuttosto voluminosi. Sui modelli del 1938 venne montato un motore con canne cilindri del tipo a secco; inoltre, per le versioni più Costose, fu utilizzata una testata in alluminio, che consentì di aumentare la potenza a 58 CV.

Peugeot 205 GTI

Questa piccola 2 volumi, appositamente concepita per contrastare la Renault 5, è stata presentata al pubblico nel 1983. lI successo commerciale della 205 è stato pressoché immediato, e ben presto alla Peugeot ci si rese conto che la versione base era strutturalmente adatta ad accogliere motori ben più potenti. Nacque così la GTI con mo tore di 1580 cmc e 105 CV. L’abbina mento di un motore così potente con una scocca dalle dimensioni veramente modeste, ha portato a prestazioni di tutto rispetto (187 km/h di velocità massima e 8,6 secondi per accelerare da O a 97 km/h) con un consumo medio di carburante di circa 9 litri/100 km.