Diorama Targa Florio 1966

Uno splendido sito per appassionati automodellisti, in particolare per gli amanti del mondo ferrari.

Il diorama riproduce uno spaccato del circuito delle Madonie, tra Caltavuturo (28° km) e Polizzi (38° km), passando da Scillato. Le vetture in questa zona del circuito, incominciano ad incontrare le prime colline delle Madonie, toccando la massima altezza dal livello del mare a Caltavuturo (600 mt), per scendere poi a Scillato (250 mt s/m) in 8 km di discese e risalire ancora fino a 570 mt s/m di Polizzi in 2 soli chilometri.
La scena rappresentata è la radiografia della vita che accompagnava la Targa fin dalla sua prima edizione del 1906, passando attraverso i tipici paesi collinari. Gente di Sicilia, gente calorosa, pronta a fare festa al passaggio delle vetture, in special modo quando a transitare era un idolo locale. Un esempio su tutti: Nino Vaccarella. Il "preside volante" nella 51a Targa Florio (1967), ebbe un incidente che ne compromise definitivamente la gara: toccò un marciapiede con il cerchione posteriore destro della sua P4 e lo piegò.
Stop. Fine della corsa. Quando a Cerda seppero dell'accaduto, qualcuno malignò che la colpa era da attribuirsi soltanto a Nino e alla sua voglia di rispondere ai saluti del pubblico che faceva festa al suo passaggio in ogni anfratto del circuito. Il diorama fotografa le tortuose stradine siciliane; la Ferrari 330 P3 di Nino Vaccarella e Lorenzo Bandini è inseguita dall'Alfa Romeo TZ di Bianchi - Businello e dalla Dino 206S di Ludovico Scarfiotti - Mike Parkes, mentre passano in mezzo alla gente accorsa da ogni angolo della Sicilia per vedere la gara e fare festa ai piloti. Tutto si svolge in mezzo al pubblico e per il pubblico, che ha sempre fatto sentire la sua presenza ad ogni edizione della Targa.
Ogni angolo era ottimale per vedere la corsa: balconi, terrazzi, terrapieni, strada e prati si riempivano di pubblico a rischio della loro stessa incolumità, oltre a quella dei piloti. Animali, benchè ci fosse il divieto di lasciarli liberi durante la gara, gironzolavano allegramente da una parte all'altra della strada, creando un certo scompiglio all'arrivo delle vetture. Ma il fascino della Targa era unico. Il diorama è stato realizzato usando materiali "poveri" quali: il polistirolo, la creta, il cartone e l'allumino, cercando di riportare fedelmente la vetustità dei fabbricati dell'epoca, oltre alla bellezza del paesaggio siciliano.
Dimensioni: 70 x 45 x 35 centimetri.