Targa Florio 1965

Il 9 maggio 1965 si corse la 49ª Targa Florio sul piccolo circuito delle Madonie, 10 i giri da percorrere per un totale di 720 km. Nel 1965 si rinnovava anche qui alla targa lo scontro Ford-Ferrari, con la Porsche a fare da terzo incomodo. La Ferrari schierava tre rinnovative 275 P2 di 3,3 litri affidate agli equipaggi Vaccarella-Bandini, Scarfiotti-Parkes e Guichet-Baghetti, una splendida 275 GTB assegnata alla coppia Deserti-Biscaldi, alcuni esemplari delle 250 LM affidate a scuderie private e una GTO dei locali Starrabba - Ravetto. La Ford rispondeva con una GT 40 di 4,7 litri guidata da Bondurant-Whitemore, mentre la Porsche si presentava in forze con il solito squadrone che poteva contare sui prototipi 904 affidati a Bonnier-Hill in versione coupè 8 cilindri, Davis_Mitter versione spider 8 cilindri, Maglioli-Linge con una coupè 6 cilindri, e una 904 GTS per la forte coppia Klass-Pucci il quale sperava di bissare il successo dell'anno precedente. Alle 8 di mattina, prese il via la gara, le tribune di Floriopoli complice una splendida giornata di sole, straripavano di gente. Al primo passaggio, nonostante la partenza da fermo, Vaccarella si portò subito in testa e fermò i cronometri su un significativo 40'05, tallonato da Scarfiotti e dalla Ford GT di Bondurant, quarto De Adamich con la Ferrari 250 LM. Al secondo giro uno scatenato Vaccarella demoliva il record del circuito segnando il fantastico tempo di 39'21, seguiva Scarfiotti a 9 secondi e la grossa Ford di Bondurant distanziato di 1'51.
All'inizio del quarto giro ci furono i primi cambi di guida con Vaccarella che cedeva la guida a Bandini, Boundurant a Whitmore, Guichet a Baghetti, Bonnier a Hill. Passati alcuni minuti la Ferrari di Scarfiotti - Parkes in seconda posizione si dovette ritirare a causa di un'uscita di strada, a quel punto, l'altra Ferrari di Baghetti e Guichet passava in seconda posizione. Quando s'era già al settimo giro, la situazione non mutava; la Ferrari di Bandini manteneva quasi inalterato il margine di vantaggio sulle inseguitrici. Ma un'altra tegola, intanto si abbatteva sulla testa di Dragoni (direttore sportivo Ferrari) l'altra macchina di Guichet veniva data ferma sul tracciato, come se non bastasse, arrivò ai box la berlinetta GTB di Deserti in pessime condizioni e si ritirò. Cosi lo squadrone rosso era quasi tutto decimato, restavano soltanto la P2 di Bandini e le 250 Le Mans private, oltre alla GTO di Starrabba - Ravetto. Di contro, invece tutte le Porsche partite erano in gara e giravano brillantemente all'inseguimento di Bandini, ai box Porsche si covava la speranza che Bandini competesse qualche errore.
Ma Bandini guidava con molto discernimento, già gli avevano segnalato come stavano le cose e che aveva le Porsche dietro, ma non cera motivo di forzare poiché il vantaggio era rispettabile. Nell'ottavo e nono giro non accadde nulla, la situazione restò inalterata con Bandini primo con più di quattro minuti di vantaggio sulla Porsche di Mitter e a 6 minuti dall'altra Porsche di Maglioli. Tutti aspettavano ormai il fatidico decimo e ultimo giro, quello che tradizionalmente aveva deciso la storia delle Targa, riservando spesso sorprese clamorose. Vaccarella immobile, rannicchiato su un muretto ad ascoltare dalla voce dell'indimenticabile Carlo Proserpio speaker di fama internazionale, i vari passaggi della 'sua' macchina. Tutti temevano che il sogno potesse svanire improvvisamente, la realtà, fortunatamente andava man mano concretizzandosi, mentre la radio snocciolava gracchiando i passaggi a Sclafani, Polizzi, a Campofelice. Ai box Ferrari Dragoni e Folghieri scrutavano nervosamente il cronometro, finalmente il silenzio irreale veniva lacerato dall'urlo del 12 cilindri della 275 P2, la macchina aggredì la salitella e fra gli applausi tagliò il traguardo. La classifica finale testimoniò la supremazia della Ferrari P2, che coprì i 720 km del percorso a 102'562 km/h di media in 7h01'12, davanti ad una muta di Porsche, seguivano infatti nell'ordine Davis - Mitter a più di quattro minuti, Maglioli - Linge, Bonnier - Hill e Pucci - Klass.