Targa Florio 1962

Nel 1962 dalla CSI della FIA a Parigi, vennero varate delle innovazioni nelle formule e nei regolamenti internazionali che suscitarono polemiche e ribellioni. Il Campionato Mondiale Marche Sport veniva riservato alle sole vetture Gran Turismo prodotte in almeno 100 esemplari. A tale decisione seguì la reazione veemente dei più importanti organizzatori di corse del mondo ( le Mans, Nurburgring, Sebrin e la stessa Targa Florio). Perciò si ribellarono alle decisioni CSI, consorziandosi fra loro e istituendo un Challenge Mondiale di Velocità e Durata, riservato a vetture sperimentali dai 1000 ai 3000 cm³. Onde evitare una spaccatura in seno all'organizzazione internazionale, la CSI cedette autorizzando l'istituzione del Challenge per i prototipi. Però per far fronte alle proteste di piloti che possedevano soltanto vetture Sport, la SCI creò anche un Campionato Coppe C.S.I. Tutto questo bailamme di categorie, classi, gruppi e via dicendo, generò parecchia confusione, il pubblico non era preparato a questi marchingegni non capendo più nulla. L'edizione del 6 maggio 1962, la 46°, si disputò all'insegna delle nuove formule, il tracciato era sempre quello delle Madonie con 10 giri da percorrere pari a 720 km. La corsa fu comunque molto entusiasmante e combattuta, la Ferrari prevalse ancora una volta sulla Porsche con le sue 246/SP 6 cilindri di 2400³, già sperimentate l'anno prima e ora adattate a prototipi. La seconda arrivata fu la nuova Dino 196/S, e una terza vettura 8 cilindri a V di 2458 cm³ venne distrutta in prova da Phil Hill per una banale uscita di strada. Per questo motivo, Eugenio Dragoni da poco nuovo Direttore Sportivo Ferrari, lo escluse dalla partecipazione alla corsa. A guidare la Ferrari vincitrice quell'anno furono addirittura in tre: Willy Mairesse, Ricardo Rodriguez e l'inossidabile Olivier Gendebien che portò a termine gli ultimi tre giri. Al volante della Dino 196/S erano Baghetti - Bandini che debuttava per la prima volta alle Madonie. La Porsche non fu presente ufficialmente con una propria organizzazione, tuttavia scese in gara per mezzo della Scuderia Repubblica di Venezia, che aveva avuto in prestito due nuovi fiammanti prototipi di 2 litri dalla fabbrica di Zuffenhausen, erano guidati da Vaccarella - Bonnier e Gurney - Graham Hill, ma esse non resero come dovuto e vennero surclassate dalle Ferrari. Quel giorno c'era anche la nuova Maserati T 34 condotta da Carlo Mario Abate - Colin Davis, ma non furono fortunati uscirono di gara dopo appena quattro giri. Dunque vinse la Ferrari pilotata da Mairesse - Rodriguez - Gendebien in 7h02'56 alla media di 103'142, seconda l'altra Ferrari di Baghetti - Bandini e terza la Porsche di Vaccarella - Bonnier.