Targa Florio 1961

Il 30 aprile 1961 si corre la 45° Targa Florio sul piccolo circuito delle Madonie di 72 km, 10 i giri da percorrere per un totale di 720 km. Si attendeva in questa 45 Targa il duello tra Ferrari e Porsche con tutti i crismi della spettacolarità e dell'incertezza del risultato. Infatti il tortuoso tracciato Madonita con le sue numerosissime curve appiattiva i livelli in campo pareggiando la straripante potenza Ferrari con l'altissima maneggevolezza delle piccole Porsche fino allora umiliate dalle vetture di Maranello su tutti i veloci circuiti sui quali si erano disputate le precedenti sfide. La Porsche teneva in modo particolare alla Targa e si presentò con uno squadrone di ben cinque macchine ufficiali due GT e tre Sport, queste ultime furono affidate a tre coppie di indiscussi campioni: Hermann-Barth, Bonnier-Gurney, Moss-Graham Hill. La Ferrari rispondeva con tre vetture le due nuove 246 Spot affidate a Phil Hill- Gendebien, Von Trips-Ginter, più una 250 TR modello 61 per Mairesse-Ricardo Rodriguez. A far da terzo incomodo una schiera di Maserati con gli equipaggi più rappresentativi composti da Vacarella-Trintignant e Maglioli-Scarlati. Alle 7 di mattina presero il via i 54 concorrenti iscritti, con Moss su Porsche che si porta subito in testa. Il primo giro si concludeva con Moss primo, Bonnier sempre su Porsche secondo, seguito da von Trips Ferrari e con Vaccarella quarto su Maserati. Al terzo giro i primi ritiri importanti, la Ferrari 250 TR/61 pilotata da Mairrese forava il serbatoio, mentre Phil Hill alle porte di Collegano usciva di strada con la Ferrari 246 e anche per lui fu l'inevitabile ritiro. Per volere del direttore sportivo Tavoli sulla Ferrari, fino ad allora guidata da von Trips e saldamente al secondo posto, saliva invece del predestinato Ginger, l'appiedato Gendebien. Graham Hill prendeva il posto di Moss sulla Porsche di testa, i due freschi piloti ingaggiarono una bella battaglia che portava Gendebien e la sua Ferrari a raggiungere e superare la Porsche. Poi venne la sosta anche per Graham Hill che cedette posto e volante a Moss, l'asso inglese cominciò a tirare come un forsennato ed a mangiare metri su metri alla Ferrari di Gendebien, il quale ingannato forse da una errata segnalazione si fermava in prossimità di Polizzi per un rabbocco di benzina assolutamente inutile che gli faceva perdere più di un minuto. Moss così passava al comando e sembrava fatta per la Porsche tanto più che la Ferrari avrebbe dovuto fermarsi per cambiare gomme e pilota, mentre Moss sarebbe andato dritto fino alla fine. Per la galoppata finale sulla Ferrari inseguitrice saliva von Trips che cominciò una furiosa rimonta, le segnalazioni che giungevano a Moss indicavano che von Trips incalzava pericolosamente. Moss allora spinse il piede sull'acceleratore della sua Porsche sollecitandola al massimo, e dando vita a uno dei più memorabili duelli vissuti dalle strade della Targa, ma il cambio cedette di schianto appiedando Moss e lasciando così via libera alla Ferrari che andò a vincere in 6h57'39 alla media di 103.433 km/h, secondi Bonnier-Gurney Porsche a quasi cinque minuti, terzi Hermann-Barth sempre su Porsche, quarti Vaccarella-Trintignant su Maserati. Contrariamente a quanto avvenuto nei precedenti anni non si era assistito al lento stillicidio di pubblico che lentamente di dileguava durante gli ultimi giri. Questa volta la gente era rimasta ancorata ai margini del tracciato entusiasmata dal duello tra due mostri di bravura quali Moss e von Trips che avevano tenuto vivo fino all'ultimo l'esito di questa Targa.